Frise di grano

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Frise di grano

Prima della grande guerra, le frise di grano erano riservate alle sole tavole della borghesia. I ceti meno abbienti della popolazione consumavano frise di orzo o di farine miscelate di orzo e grano.

La caratteristica principale della frisa è la sua conservazione, infatti, può essere conservata per un periodo lungo e proprio per questo era un’alternativa al pane, nei periodi in cui la farina era più scarsa o per i lunghi periodi fuori casa.

Le frise sono un prodotto della tradizione contadina pugliese dalle origine importanti. Infatti, secondo una leggenda, le frise sarebbero state portate in Puglia da Enea, eroe dell’Eneide di Omero, quando approdò nell’attuale Porto Badisco (località di mare del Salento Adriatico, posta a Sud di Otranto). Inoltre, in Puglia, è nota anche come il pane dei Crociati giacché favorì li vettovagliamento e il viaggio delle truppe cristiane.

Le frise consistono in delle ciambelle di pane biscottato che artigianalmente vendono divise a metà con un fil di ferro e cotte per una seconda volta in forno. La forma non è il risultato del caso, ma risponde a precise esigenze di trasporto e conservazione: le frise venivano infilate in una cordicella i cui terminali venivano annodati a formare una collana da appendere per un facile trasporto.

In passato in Puglia si usava bagnare le frise direttamente in acqua di mare e consumarle condite col solo pomodoro fresco. Col tempo si è andata a rafforzare la tradizione che vuole che le frise vengano inzuppate in acqua fredda e condite con pomodoro, rucola selvatica, sale e olio d’oliva. Possono essere aggiunti altri ingredienti per arricchire la frisa: peperoncino, tonno, melanzane grigliate, peperoni arrostiti e tutte le prelibatezze che la terra di Puglia offre ad ogni stagione.inzuppate in acqua fredda e condite con pomodoro, rucola selvatica, sale e olio d’oliva.

È possibile acquistare le frise integrali in confezione da 1000g e da 500g.